Una disfatta. Purtroppo “lo spareggio” (come alcuni giornali annunciavano) è andato completamente male. Non mi soffermo sulla cronaca. Fano poco pungente. E Tivoli che approfitta di ogni indecisione granata. Prima collezionando comunque un gol di bella fattura poi andando a raccogliere dei palloni dalla spazzatura. Solo un miracolo del portiere ospite Zappala’ ha impedito a Cardinali di segnare il punto del pareggio. Poi però il nulla. Troppo poco per appigliarsi a qualcosa. Esistono le partite storte, ma purtroppo il risultato non è figlio della sfortuna, ma del campo.
Ora l’ultima cosa che serve è la polemica. In campo ci vanno i giocatori e bisogna stargli vicino, continuare ad incitarli e a sostenerli. Si può inciapare, non significa che non si sa camminare, o correre. Quando si tifa una squadra lo si fa nel bene e nel male.
E’ facile essere “tifosi” quando le cose vanno bene, non altrettanto quando si incappa in giornate negative o sfortunate. Il nostro grido si alzerà sempre e comunque per incitare la squadra, un gruppo di ragazzi inappuntabili. Vedere Urbinati entrare in scivolata al 95′ per recuperare un pallone a partita sepolta deve essere il simbolo di quest’anno: non si molla mai, anche se non si vince!
Dare tutto non significa vincere. Incitare fino all’ultimo secondo non significa vincere. Remare tutti dalla stessa parte non significa vincere. Ma sicuramente ne aumenta le possibilità.
Marco Gilio